E’ di questi giorni la notizia che presto sarà disponibile la nuova etichetta energetica per elettrodomestici lavatrici, frigoriferi-congelatori, lavastoviglie e televisori ma come cambia anche la nuova etichetta energetica e la classificazione dei serramenti ?
Perchè se riveste un ruolo importante quello degli elettrodomestici nell’ambito del risparmio energetico , lo è ancor di più quello relativo alla migliore efficienza dell’involucro edificio della nostra abitazione.
Finora nei serramenti si è parlato sempre di classificazione in termini di minor dispersione termica, ovvero il parametro che ne conferma le caratteristiche è la trasmittanza termica.
Questo parametro , la trasmittanza termica, viene utilizzato per realizzare i calcoli che in questi giorni stabilisce il livello di classe energetica delle abitazioni e che ne determina la classe che poi troviamo nella APE Attestato di Prestazione Energetica.
Ebbene anche i materiali sono caratterizzati da questo paramentro importante per il calcolo della dispersione termica degli edifici .
Per esempio il legno ha una trasmittanza che varia da tipologia di legno e legno, ma anche il vetro ne una sua propria.
Quindi verrebbe da pensare che il serramento costituito per la maggior parte da legno e vetro, possa calcolare il suo valore di efficienza energetica dai materiali che lo compongono.
Molti serramenti sono poi realizzati anche con altri materiali oltre che il legno / vetro, anche da PVC / vetro e alluminio / vetro : quest’ultima combinazione poi alluminio / vetro potrebbe rappresentare un contraddittorio visto che l’alluminio è notorio essere un buon materiale conduttore e quindi naturalmente essere un ponte termico tra esterno e interno.
Ma come si spiega allora perchè molti serramenti in alluminio vengono tuttora installati e classificati come buoni dal punto di vista della trasmittanza termica ??
Perchè subentra un parametro fondamentale proprio nella realizzazione tecnica del serramento che lo classifica come potenzialmente vantaggioso nella posa in opera anche nei progetti Super Bonus 110 in quanto permette un ottima trasmittanza termica : stiamo parlando della tecnica del taglio termico.
Il taglio termico, lo dice la parola stessa , da un taglio nella conduzione del calore, in un serramento , tra la parte esterna del serramento e la parte interna dello stesso.
Come viene effettuato il taglio termico ?? Esistono varie tipologia di applicazioni di cui ti parlerò nei prossimi articoli …
In realtà il serramento è si composto da legno e vetro ( ma anche da alluminio e PVC )
Lo scopo dell’etichetta energetica delle finestre è quello di permettere di capire in modo oggettivo se il serramento installato in un particolare Comune garantisce le migliori prestazioni energetiche sia in estate che in inverno.
L’etichetta energetica delle finestre consente di scegliere infissi di buona qualità, che non disperdano il calore d’inverno e il fresco in estate.
Determinare le classi energetiche per il bilancio estivo ed invernale
Il vecchio DL 412 ha suddiviso l’Italia in 6 zone climatiche, individuate dalla sequenza di lettere dalla A alla F.
Sei zone differenti, dalla più calda, la zona A, alla più fredda la zona F.
Le zone climatiche individuano i giorni e i periodi d’attivazione dell’impianto di riscaldamento mentre i gradi giorno permettono di caratterizzare i climi italiani in base all’andamento della temperatura dell’aria esterna durante il periodo invernale.
Per determinare le classi energetiche per il bilancio estivo ed invernale, bisogna calcolare la trasmittanza termica del serramento attraverso:
- il valore U= … W/m2 K del serramento, ossia, più basso è il valore di U e minore è la dispersione termica e di conseguenza maggiore è il risparmio energetico,
- la dimensione,
- il fattore solare“g” del vetro, che indica la quota percentuale di energia solare gratuita che, trasmessa al vetro, entra in una stanza e la riscalda rispetto all’energia totale incidente.
Questo significa che nelle zone E ed F (più fredde), dove il consumo dell’impianto termico è predominante a causa dei lunghi mesi invernali, l’apporto gratuito della radiazione solare è molto importante.
Sarebbe da preferire una vetratura con un alto valore “g” per permettere un maggiore apporto gratuito di energia (infrarosso di onda corta), soprattutto per le aperture rivolte a nord. Mentre, quelle aperture rivolte a est/ovest passando per il sud, dovrebbero avere un fattore solare leggermente più basso, in modo da godere dell’apporto gratuito invernale ma, allo stesso tempo, in estate, non soffrire molto il caldo.
Per le zone A e B (più calde), dove il consumo per l’impianto di raffrescamento è maggiore, è preferibile utilizzare un vetro che abbia un alto controllo solare, in modo da proteggere l’abitazione dall’eccesso di caldo estivo.
Così, l’utilizzo di vetrate con tripli vetri, sarebbe da preferire in contesti appartenenti alle zone climatiche E ed F, dove si vuole ottenere una protezione dal freddo molto marcata in quanto tale soluzione ha un Ug di circa 0,6 W/m2K.
In ogni caso, è sempre da abbinare alle vetrate isolanti uno schermo esterno che protegga la finestra e gli ambienti interni dall’eccessiva insolazione estiva.
Non esiste un’unica regola ma in funzione della zona climatica, dell’esposizione e della grandezza delle aperture, il professionista del risanamento energetico del foro finestra, deve individuare la soluzione più adeguata.
In base ai suddetti calcoli minore sarà la lettera individuata in etichetta, migliori saranno le prestazioni.
Un serramento classificato “B” in classe invernale e “C” in quella estiva avrà prestazioni migliori dell’infisso con classe “C” e “D”.
L’etichetta energetica non considera “apporti esterni” dovuti dalla posizione dell’edificio o dalla sua forma, come ad esempio ostacoli, coperture, poggioli. Tali elementi andrebbero eventualmente a migliorare ulteriormente le prestazioni, ma a causa della loro natura sono di difficile interpretazione.
Quale classe privilegiare?
Per una calibrazione ottimale delle prestazioni del serramento da installare si dovrà fare riferimento alle “zone climatiche”, le quali, attraverso i “gradi giorno”, indicano quando privilegiare le prestazioni invernali a scapito di quelle estive.
- Per le zone climatiche E ed F sarà molto importante privilegiare il fabbisogno invernale visto che per buona parte dell’anno il riscaldamento è attivo.
- Per le zone climatiche C e D dovrà essere valutata caso per caso se privilegiare il fabbisogno invernale o quello estivo, o in alternativa bilanciare le prestazioni.
- Per le zone climatiche A e B sarà predominante il clima estivo e pertanto si interverrà più sul fattore solare “g” che sulla prestazione termica del serramento, migliorando in modo significativo il comfort estivo.
Per questo motivo è opportuna una specifica consulenza da parte di un professionista del risanamento energetico del foro finestra (e non di un semplice serramentista) che ti saprà consigliare la soluzione migliore per il tuo specifico caso.
In ogni singola zona d’Italia bisogna installare un serramento con un valore minimo di isolamento.
Capirai bene che, soprattutto nelle zone più fredde, è importante installare un serramento con un ottimo potere isolante.
è dettata da CASA CLIMA
L’Agenzia Casa Clima di Bolzano ha definito 3 CLASSI, perché non sono ammessi serramenti di bassa qualità.
Ecco quindi:
- Classe ORO
- Classe A
- Classe B
L’obiettivo è di realizzare tre differenti tipologie di edifici, con capacità di isolamento elevate.
Avremmo quindi:
- CasaClima Oro: Fabbisogno energetico inferiore di 10 kWh/m²a / Casa da 1 litro
- CasaClima A: Fabbisogno energetico inferiore di 30 kWh/m²a / Casa da 3 litri
- CasaClima B: Fabbisogno energetico inferiore di 50 kWh/m²a/ Casa da 5 litri
Nel caso di Casa Clima non è richiesto il rispetto di un determinato valore UW.
Inteso come trasmittanza termica complessiva del serramento.
Si fa riferimento invece al valore Uf, che è la trasmittanza termica del solo profilo perimetrale del serramento.
Ecco quindi:
- Finestra Classe ORO: Uf ≤ 1,00 W/mq°K
- Finestra Classe A: Uf ≤ 1,20 W/mq°K
- Finestra Classe B: Uf ≤ 1,40 W/mq°K
Cambiano i valori di isolamento, ma il principio è lo stesso.
Differenze serramenti classe A e B
Il mondo dei profili in PVC per serramenti è in continua evoluzione. Già da qualche anno, infatti, si assiste ad un preoccupante fenomeno riguardante la tendenza di alcuni produttori a contenere i prezzi, proponendo al mercato profili in PVC con spessori perimetrali in classe B e C che come si vede dall’immagine di copertina, comportano una distorsione importante del profilo.
In merito all’utilizzo dei PROFILI, in Italia è prevista una norma (UNI EN 12608) sui requisiti e i metodi di prove per profili in PVC, che prevede l’utilizzo di Profili in classe S (nazioni con forte irraggiamento solare detto: clima severo).
Questa tipologia di profilo ha delle differenze sostanziali in termini di additivi anti-UV e di spessori rispetto ai profili in classe M adatti ad un clima moderato e non indicati per il Sud Europa
La classificazione dei profili, non riguarda le proprietà termoisolanti del serramento ma la loro durabilità.
C’è la necessità quindi di fare molta attenzione, in quanto il risparmio sulla tipologia di profilo, comporterà:
- che il prodotto deperirà più velocemente
- che il colore svanirà
- comportamenti anomali in termini di statica e dinamica
Di solito, un cliente può ricercare un serramento di classe A perché vuole che la sua casa raggiunga un certo livello di classificazione energetica.
Ma come determinare il livello energetico dell’ abitazione?
Prima di tutto, bisogna stabilire quale protocollo utilizzare per raggiungere uno specifico livello energetico. In base al tipo di classificazione, infatti, si avranno diversi livelli minimi di consumo per raggiungere un determinato livello energetico o classe energetica.
Una volta capito poi quale protocollo utilizzare, dobbiamo fare affidamento ad un termotecnico. Il professionista, in base ai diversi parametri abitativi (ad esempio forma, ubicazione, tipologia di edificio e materiali usati), determinerà, dopo tutta una serie di calcoli utili, il consumo energetico annuale. In più, classificherà l’abitazione in una determinata classe energetica.
Pertanto, possiamo già capire che non ha molto senso richiedere che il serramento raggiunga il livello A, la classe energetica A, a priori. Questo perché, come abbiamo visto, in pratica, è il cliente che, dopo aver consultato un tecnico, dovrebbe riferire al fornitore quali sono le prestazioni termiche dell’ intera casa, per raggiungere poi eventualmente la classe A.
È proprio a causa dei parametri dell’ isolamento termico che si determina quindi il livello energetico della casa, e dunque la sua classe energetica.
In verità, solo quando parliamo di finestre in PVC, ha senso parlare di classificazione energetica A delle finestre e degli infissi. In questo caso, la Classe A si riferisce allo spessore delle pareti strutturali interne ed interne. Pertanto, il profilo A è senza dubbio un profilo con migliore struttura e prestazioni, ma questo non ha nulla a che vedere con le prestazioni termiche di finestre, infissi e serramenti.
Fonti : https://www.serbaplast.com/differenze-serramenti-classe-a-e-b/
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